7/ottobre/2006 Traversata ostello C. Imperatore-Calderone via Forchetta del Calderone.
Partecipanti: PAOLO, SEBASTIEN, DORINA.
Dislivello: 700mt
+100mt
Difficoltà: PD -
Tempo di percorrenza: 10h (normalmente 5h)
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Siamo di nuovo nel gruppo del Gran Sasso, una fredda giornata di inizio ottobre con vento teso da est ci accoglie al nostro arrivo all ‘ostello Campo imperatore. Ci incamminiamo sul sentiero per la sella dell’Aquila, i colori autunnali incominciano in quota; il cielo azzurro e il sole caldo riscaldano i prati gialli e freddi in quota. Arriviamo alla sella del Corno Grande dove indossiamo l’ imbrago e incominciamo il sentiero in parte attrezzato che porta al bivacco A. Bafile, cirri e alto strati preannunciano un probabile peggioramento del tempo nel tardo pomeriggio. Ci allonggiamo con il cordino alla corda ferrata e percorriamo il sentiero con una bella visuale sul sottostante Vallone dell Inferno, l‘aria secca da est rende visibile il mare Adriatico mentre la vista a sud arriva limpida sino alle montagne del Parco Nazionale. Finito il tratto attrezzato arriviamo al Belvedere, da qui preferiamo discendere in corda doppia nel ghiaione sottostante; il cosiddetto Lenzuolo (nevaio semi- perenne del Gran Sasso) è ridotto ai minimi termini e quasi scomparso.
Il Sassone 2600mt, il monte Sirente domina il panorama. |
Poco prima che il sentiero risalga verso l’ ultimo tratto per il bivacco seguiamo i bolli rossi che risalgono il canale che sale alla Forchetta del Calderone. Il canale si presenta abbastanza protetto ma preferiamo quasi da subito metterci in cordata facendo sicurezza con fettucce e cordini; incominciamo così una lenta risalita del canale con Sebastien da capo cordata come sempre molto attento e prudente. Lentamente guadagnamo quota e entriamo tra i torrioni di roccia e le balze del versante sud della Vetta Centrale; l’ aria è fredda nel canale e le lunghe attese ci costringono a vestirci.
Sul tratto attrezzato del sentiero per il bivacco Bafile. |
Sebastien continua a salire mentre Doriana ed io facciamo sicurezza dal basso, a fine corda lo raggiungiamo alla sosta recuperando fettucce e rinvii; procediamo lenti mentre il sole gira nel cielo. Verso quota 2750mt incontriamo un paio di persone in discesa, senza guanti con il vento e il freddo in cresta sono stati costretti a riscendere; superiamo lentamente i 2 brevi passaggi più impegnativi della via, un I I°- I I I° sotto un piccolo tetto di roccia e un passaggio esposto sul pendio sottostante e siamo al forcellino che precede la Forchetta del Calderone. I cirri e gli alto strati della mattina si sono ora trasformati in uno strato compatto grigio in quota mentre nuvole risalgono dal Vallone dell’ Inferno abbracciando le balze e gli speroni di roccia della parete sud.
Ottima visuale dal sentiero attrezzato, il piano di Campo Imperatore e la Majella sullo sfondo. |
L’ ultimo tiro di corda ci porta nella nebbia alla Forchetta del Calderone dove possiamo affacciarci, il vento teso da est- n est porta nevischio nel cielo plumbeo del tardo pomeriggio che ricopre il versante del Teramano. Nella comba detritica del ghiacciaio del Calderone ricoperto da detrito scopro con gioia che sono rimasti 3 nevai di notevoli dimensioni che sono riusciti a resistere al sole di luglio. Il tempo peggiora e dobbiamo sbrigarci così ci caliamo sotto alla Forchetta e risaliamo sul Terrazzo del Calderone; lo percorriamo sempre in sicurezza e con attenzione. Siamo quasi sulla via Gualerzi quando un un forte rovescio copre il panorama sul Teramano poco dietro il Corno Piccolo
Paolo in salita sulla ferrata del sentiero attrezzato.
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< Sbrigati...dammi corda, prendi la fettuccia, vai vai....veloce ....veloce!!>, nel breve camino della Gualerzi per nostra fortuna due spit ci iutano non poco e accelerano i nostri tempi di discesa e cosi con un paio di calate in corda doppia siamo finalmente più rilassati sui massi detritici del Calderone. Attraversiamo la conca inferiore del ghiacciao e arriviamo alla Sella del Calderone sotto un forte rovescio di neve, grandi fiocchi bagnati di neve oscurano ora il panorama nella lieve luce del tardo pomeriggio. Ora non abbiamo fretta, conosciamo bene il posto; abbiamo le luci frontali e la montagna è in veste estiva; beviamo un sorso d’ acqua e il nostro panino sotto i fiocchi bagnati del Calderone.
All' inizio del canale per la Forchetta del Calderone. |
Salutiamo il Franchetti e risaliamo il facile passo del Cannone bagnato dalla neve, alla Conca degli Invalidi arriva il buio e accendiamo le frontali; fiocchi bagnati ci scorrono davanti al viso illuminati dalle nostre luci mentre l’ ultima striscia rossa del sole scompare all’orizzonte dietro Pizzo Cefalone. Dalla sella del Brecciaro riscendiamo a Campo Pericoli; rimango sempre stupito di notte in montagna da quanto il cielo anche se nuvoloso riesca a illuminare la montagna. Arriviamo all’ Ostello Campo Imperatore alle ore 20:00 dopo una grande giornata di montagna; alle 20:20 stiamo seduti ai tavoli dell ‘ostello girando la prima forchettata di fettuccine nel piatto.
Temperatura Ostello Campo Imperatore ore 20:30: 3 C°
Considerazioni:
itinerario alpinistico con qualche passaggio di I I° e I I I° senza sicurezze. Il canale di salita è sempre abbastanza protetto, qualche passaggio esposto e non protetto. Itinerario lungo in un ambiente severo, attenzione alle condizioni meteo che possono rendere difficili e pericolosi anche i passaggi più semplici. Lungo tutta la via sono presenti solo 2 spit nel camino della Gualerzi.
Accesso stradale: Autostrada
A24 Roma – l’Aquila; usicta Assergi; Fonte Cerreto e SS N°17bis fino all' albergo Campo Imperatore 2130mt.
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